
Passiamo alla classe degli erbivori: struttura fisica forte ma non aggressiva, dentatura priva di veri incisivi superiori per addentare frutti, e canini per dilaniare; intestino lungo sino a 20 volte il tronco, enzima digestivo capace di trasformare e assimilare la cellulosa delle piante.
Adesso osserviamo l'uomo: struttura fisica non aggressiva, tubo digerente lungo 12 volte la lunghezza del tronco, mandibole deboli e non pronunciate, dentatura sviluppata soprattutto negli incisivi per mordere e addentare frutti e nei molari piatti e robusti per macinare semi e verdure, stomaco debole e poco acido, che non possiede gli enzimi adatti a neutralizzare le sostanze tossiche prodotte dalla decomposizione della carne.Fisiologicamente l'uomo è più simile ai mangiatori di piante come le scimmie o gli elefanti che non ai carnivori come tigri e leopardi.
I carnivori, ad esempio, non traspirano dalla pelle: la temperatura corporea viene regolata con il respiro accelerato e l'estrusione della lingua. Gli animali vegetariani, invece, sono dotati di pori sudoriferi per eliminare le impurità e regolare la temperatura.L'uomo ha una mano pensile come le scimmie e i roditori, atta ad afferrare e cogliere frutti ed oggetti tondeggianti. Se consideriamo la placenta, quella umana è discoidale, come quella delle scimmie antropoidi.
Sembra dunque che l'uomo abbia come cibo elettivo la frutta e la verdura.L'uomo è naturalmente frugivoro. È diventato onnivoro ed è una degenerazione.
Intorno a discariche maleodoranti, distanti centinaia di chilometri dal mare, vivono a volte comunità di gabbiani che si nutrono dei rifiuti, ma non sono “rifiutivori”, semmai si sono aberrati alterando le loro abitudini a discapito della loro salute e primordiale bellezza.
Adesso, chi sostiene che l'uomo è frugivoro e che la frutta dolce e succosa è il suo alimento perfetto, diventa oggetto di scherno e derisione, essendo agli antipodi della condizione attuale.
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