venerdì 22 maggio 2009

Evoluzione darwiniana


L”opportunismo amorale del Darwinismo sostenuto dalla biologia ci porta a credere che niente interessa la nostra condotta di vita dato che tutte le abitudini sono buone e si tratta di cercare il proprio profitto a discapito degli altri nella eterna lotta per la sopravvivenza. La verità è che molte specie “sopravvivono male”, il loro successo di oggi va a discapito del futuro.

Non bisogna pensare che il principio del successo evolutivo sia la semplice riproduzione.
Se si esalta il parassitismo che è uno stadio di degenerazione, il biologo darwinista ci sta dicendo che non esiste il bene e il male in natura, che la natura è amorale, invece esistono leggi precise alle quali far riferimento: il comportamento che intensifica i rapporti della vita degli animali e delle piante è buono, pieno di valore e costruttivo, quello che invece sminuisce I meriti di questi rapporti non è buono, non ha valore ed è distruttivo sia per il parassita che per la sua vittima. La vita esiste in virtù della legge della cooperazione o simbiosi, dato che solo essa ripaga, mentre la competizione porta al fallimento e alla rovina.

Anche all'interno del nostro corpo la vita segue la stessa legge, lo scopo di tutta l'attività fisiologica non è infatti il profitto di un organo, ma il benessere di tutto l'organismo. La salute si mantiene in un corpo nel quale viene garantita la naturale cooperazione fisiologica e ogni organo è tanto più ricco, quanto più contribuisce al benessere totale di tutto il corpo. Un eccedenza data ad un organo viene ripagata con un aumento dei rifornimenti in altri organi. Un aumento considerevole nella funzione di un organo, dove si ha bisogno di questo, può essere ottenuto, basta che l'organo possa ricevere il compenso adeguato. L'organo può fare il lavoro extra se è rifornito delle sostanze necessarie attraverso il lavoro dell'organismo. Quando un organo non fa il suo lavoro, viene privato dell'aiuto, regredisce e si atrofizza.

Quella che viene chiamata “selezione naturale” è solo una lotta contro la degenerazione.

Il condizionamento scientifico ha riscritto nelle nostre menti le leggi della natura facendole combaciare con il parassitismo insito nella società capitalista e distruttiva. Le condizioni avverse che causano la selezione naturale fanno molto più che uccidere i più deboli. Provocano anche una degenerazione, sia di quelli che sono sfuggiti all’estinzione, sia di quelli più forti e vigorosi. Per esempio, se ciò che Darwin chiama l’”azione diretta nociva del clima” uccide i meno forti e i meno adattati, produrrà anchè la degenerazione nei più forti e nei più adattati. Darwin di ciò si rese conto dicendo: se andiamo verso il Nord, o se saliamo su una montagna, incontreremo più spesso delle forme deperite, a causa dell’azione diretta nociva del clima, di quante ne incontriamo se andiamo verso il Sud o scendiamo da una montagna.
L’estinzione naturale fa morire non chi ha una condizione indebolita, o chi ha semplicemente una struttura degenerata, dato che migliaia di questi sopravvivono realmente e ne generano altri con difetti simili, ma solo chi ha una costituzione indebolita o una struttura malata assolutamente incompatibile con un’esistenza prolungata. Tuttavia ogni organismo viene danneggiato a seconda del grado di anormalità e questo vale sia nel caso che l’anomalia sia ereditata sia che venga acquisita. Affinchè il seme o l’uovo, della pianta o dell’animale, si sviluppi nell’essere che esiste potenzialmente in esso, sono essenziali certe condizioni. Queste sono: l’umidità, il calore, l’aria, l’acqua, il cibo e la protezione dalla violenza. Ciò vale anche per gli esseri umani: hanno bisogno di luce, aria, acqua, cibo e protezione dalla violenza.

La società che delinea il Darwinismo si basa sulla concorrenza e lo sfruttamento. Non possiamo continuare a interpretare la Natura in termini di caos e anormalità, il Diavolo dev’essere spodestato dal suo impero biologico e sociologico!


fonte: il sistema igienistico a scopo non lucrativo di H. Shelton

Nessun commento:

Posta un commento